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O'Tiemp're'Pegg'

by PorkoNero

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    O'Tiemp're Pegg è il primo disco di PorkoNero, rapper napoletano giramondo, che mischia liriche in italiano, napulegno e spagnolo-messicano. PKT concepisce il Rap come una potente arma di critica sociale, un mezzo incredibile per diffondere messaggi di lotta e di coscienza in un panorama politico e musicale patetico, per quanto riguarda il main stream.

    Il disco è frutto di un lavoro che è andato avanti dal 2011 al luglio 2014 ed è stato accompagnato da un (lento) processo di produzione indipendente e collettiva, di incontri, di coincidenze fortuite e non, di collaborazioni, di appoggio di amicx e compagnx che hanno reso possibile tutto questo.

    PKT cerca di far convivere in questo disco la sua passione per il Rap e le tensioni che gli provoca la società capitalista, mischiando linguaggi e immaginari differenti che hanno un filo comune rappresentato dai movimenti di resistenza. Il disco è frutto di viaggi, conoscenze ed esperienze che vanno da Napoli a Bologna, attraversando l'Europa e l'America Latina, le regioni messicane, il Guatemala fino ad atterrare a Città del Messico (dove è stato prodotto).

    I testi toccano tematiche che vanno dal nazionalismo alla xenofobia, dal controllo/repressione alla resistenza, dal lavoro schiavizzato alla lobotomia da social network, dalla politica italiana a quella messicana, dal vegetarianesimo (pro-porko) fino alla zapatismo.

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1.
INTRO 01:26
2.
Perché essere maiali non è cosa da poco Potrebbe sembrà facile ma non è mica un gioco Esser sempre fuori ma per restarci dentro Urlare in un microfono, anche se spento Lento ti giro attorno e sbando Ma non mi dire che ti stai già turbando Siamo maiali noi mica conigli Ma ti ripigli? Ti svegli o non ti svegli? Disprezziamo case, auto e tutti i vostri vizi Si innalza la plebe contro sti patrizi Pieni di pregiudizi, dovreste stare zitti Ma vi tengono su sempre diritti maledetti Ma il porko mò grugnisce e vuole il suo spazio Comincia e non finisce ma con in testa ratio Perché non ci sto più alle vostre regole del cazzo Mi godo il Carpe Diem come diceva Orazio FORSE NON SEREMO TUTTI VEGETARIANI NÈ VEGANI MA POVERI MAIALI PARAGONATI A PERSONAGGI INSANI, STRANI CHE NELLA LORO VITA LA FANNO DA SOVRANI FORSE NON SEREMO TUTTI VEGETARIANI NÈ VEGANI MA POVERI MAIALI PARAGONATI A PERSONAGGI INSANI, STRANI CHE NELLA LORO VITA L'HAN FATTA DA SOVRANI Va buon' so nu puork ma addo è ch stà o prublem È sul na question e divers prospettiv Io e te nun collimamm, parlamm' e nun c capimm Tropp divers song e post addo venimm Divers so e trascors, divers a provenienz Simm tant divers' ch tu mank to pienz Cient' vot j'agg scalat a muntagn E tu semp miz e ntrallazz e n'atu magna magna E allor' m' ven o'dubbj' ca o puork nun song j N'agg mai fatt nient e mal stong o post mj Si tu ch invec tras', rint'a cas e llat' Proclamann l'etica do giust e do sbagliat Banchier, finanzier' tutt' l'imprenditor Monti, Grillo, Bersani o'cazz' e Berlusconi Politici samient' senza sentimient' Nisciun distinzion' stessa vrang e fetient'
3.
Rime martellanti come un sound, non è che servano poi tanti round, girare attorno all'avversario siamo già al count down Non c'è bisogno di discutere per ore Quello che ho da dire non necessita giri di parole Viene fuori dal cuore, diretto come un gancio contro al petto Vado dritto al punto Le cose che ho da dire sono tante E vi farò un riassunto Primo c'è da dire che dovunque arrivo Incontro gente in gamba con in testa un obbiettivo Sabotare, sovvertire con azioni creative Controinformar persone su questioni decisive Secondo, in ogni angolo del mondo C'è una controparte che reaziona sulla sfondo La protesta è a tutto tondo, c'è né il raffronto Focolai di resistenza in tutto il mondo Terzo per quanto il pueblo sia disperso Cerca solo un pretesto per reagire ad un contesto Di cose futili, poteri indissolubili E i soldi vanno e vengono come al monopoli Quarto non essere codardo Testardo tipo ciuccio sardo va dritto al traguardo Brucia lo stendardo Per un finale alla Fight Club pagherei un miliardo Quinta nera la mia tinta Dentro al buio della notte ci aggiriamo tipo ninja Discreti, silenziosi da dietro la quinta È la rivolta popolare che va spinta Sesto non restare sconnesso Organizzati dal basso coi ragazzi del tuo barrio Contro il pezzo grosso nella manica c'hai l'asso Non aver paura di un riot, qualche sasso Settimo, pensa al fine ma anche al mezzo mò Non passare sopra gli altri come un treno e pò Unisciti ai compagni e le compagne Che solo in tanti e tante si vince le battaglie Ottavo resta coi piedi a terra Nessun protagonismo ammesso in questa guerra Ascolta le persone, confronta ogni opinione In sole due parole: apoyo e autogestione Nono contro ogni trono, stono il monologo Il logo di un partito non appoggerò Contro chi non ha le palle, si ingrossa alle tue spalle Sventola un programma fatto di sole balle Decimo forse sono ermetico Ma i 10 punti cardinali ve li spaccio io mò RESISTENZA, SABOTAGGIO, CONTROINFORMAZIONE ANTICAPITALISMO, CORAGGIO, AUTOGESTIONE POLITICA ANTIPARTITICA, LA LOTTA POPOLARE COME PRATICA, IN ORBITA ELLITTICA PRESSO UN CENTRO RIVOLUZIONARIO LOTTA SOLIDALE AL PADRONE IMMAGINARIO Scusate non sono certo un saggio Ma tanto meno mi nascondo dietro un personaggio Vi dico quel che so, vi canto come mangio Se mi ascoltate bene, sennò mi arrangio
4.
Oggi il tempo va veloce non c'è né da perdere soprattutto quando corre quello contro cui combattere è il puto sistema che avanza ci controlla ci stringe nel suo cerchio, ci chiude in una bolla Tecnologie si affinano e ci alienano la libertà vicina a portata di mano militanza dalla stanza seduti su un divano rivolte senza strade, senza gente, senza orario La comunità virtuale è un calvario il mondo si restringe ma ci allontana è chiaro e ciò che risulta più strano è la miopia l'apatia di un Tweet, di un Mi Piace e via Apposto la coscienza e viva la speranza di cambiar le cose grattandosi la panza persi fra mille stimoli, ridicoli come moderni cavernicoli restiamo attenti ma in attesa degli eventi APAGALA, APAGA LA APATIA APAGA LA APATIA, APAGA LA APATIA APAGA LA APATIA, APAGA LA APATIA FERMI, INERMI, COME MORTI IN MEZZO AI VERMI OGNUNO PENSA A SÈ, AI SUOI GUAI, I PROPRI INFERNI NERVI TESI PER MANCATI MOVIMENTI PIACERE BENVENUTI QUESTA È L'ERA DEGLI SPENTI Estetica patetica, mista di mistica patriottica e di globalità, ti perdi nella rete e lì rimani frà non torni, ti stoni fra immagini e colori tutto è programmato per tenerci buoni Futuristici voli pindarici quelli che mastichi e fai slurp, ciuppandoti l'ennesimo video di YouTube mi sa che hai perso il lume della ragione non è uno scoop la distanza fra passività ed azione La differenza tra una boccia e un mouse se vivi la strada o resti in your house fra la vita vera e quella di Facebook se ci rimani sotto è perché l'hai scelto tu Le cose van così c'è chi abbocca e chi sbrocca c'è chi resta fermo, chi si organizza e lotta da questa parte c'è una flotta di pirati le strade sono nostre non restiamo imbambolati SE CI PENSI NON È TEMPO DI ESSERE SPENTI NON CI MANCA NULLA, ABBIAMO MEZZI E CUORI ARDENTI E CERTAMENTE NON CI MANCA LA MOTIVAZIONE TUTTO STÀ IN ORGANIZZARSI E METTERSI IN AZIONE
5.
VERDE COLOR DE LA ESPERANZA QUE SE PIERDE, VERD NA COSA È CERTA FACCIA A FACCIA CU LI MERD BLANCO Y UN ÁGUILA VOLANDO DESDE LO ALTO, BIANCO STANCO HACE EL RATO QUE NO AGUANTO ROSSO UN AMORE CHE NN POSSO ACCETTÀ PER LA FOTTUTA PATRIA ROJO, POR LOS RIOS DE SANGRE Y EL HAMBRE QUE NO PARA, Y ES LA MISMA HISTORIA SEMANA A SEMANA Dall'Italia al Messico su un beat dinamico Connessione oltreoceano inalhambrico Mistico latino alla seconda Da nord a sud, da est a ovest si trasforma Sincretismi culturali, lingue che si incontrano Aldilà di razze che spesso si confondono Ritmiche distinte e unite contra el poder Ententando de chingarlo a travès de una red Una red establecida para acabar con la mentira En una época suicida donde todos odian la vida, Desde la Europa hasta la America Latina Conexión de pensamiento y resistencia autogestiva. Las causas de ella son las mismas, Mounstros del capitalismo con la explotación como doctrina, Se olvida lo que dijo Zapata, la calle es de quien la camina, La tierra de quien la trabaja. Stessa bandiera stessa storia seria Stessa corruzione e scazzi alla frontiera La repressione nos la chutamos todos Pero resistiendo a dentro de los barrios Rosso, bianco, verde, colori di stè merde Che tirano le corde di un sistema ormai alle strette Frontiere, più sbirri contro lo straniero Indigeno, nativo, africano bianco o nero Cerrado con cadenas tricolores la frontera, Para no dejar caminar a quien así lo quiera, Yo voto por banderas negras, Por conciencias blancas, solidarias y verdaderas. Verde, blanco y rojo, y la venda en los ojos, Que no te deja ver las masacres y los despojos, Los de abajo presas, Los de arriba lobos queriendo cortar cabezas. Ci mobilitiamo per percorsi alternativi Seguiamo redivivi contro sistemi ostili Pinche neoliberali che chiamano civili Ma qui si combatte essendo più creativi Presenti nei quartieri, dentro le comunità Per le strade, nella selva in solidarietà Con chi resiste, con chi passivo non assiste Ma cerca alternative a questo mondo triste Mundos grises, sangre y guerra en el barrio, Ni para alimentos alcanza este salario y a diario Un contraste gigante marcado por esos que lo tienen todo Y quien no tiene mas que sus manos El caso no es tan complicado, Unos trabajando por comida Y otros  recibiendo el varo, aclaro, Otro será el resultado, cuando en un solo puño juntemos todas las manos. Sent' cos' ka nun s' ponn' sentì M' par' allucinant' comm' a nu' quadro e Dalì Da Bologna a Napoli arrivann' a lu' Distritt Oaxaca, Guerrero, Chiapas ma addo' agg' ir America, Europa mank' n'parlamm' Quist' stann ascenn' pazz' tutt'quant' Il qualunquismo ormai la regola Seduti sulla stessa favola si dondola Tutti quanti figli di una sola regola La regola del cazzo di chi li impera Come pecorelle però disposte in schiera Paura, sicurezza, binomio di quest'era qua Paura, sicurezza, binomio di quest'era qua Cual y a donde, es la pregunta Y esta llena de contradicciones, Yo escupo fuego en mis canciones, Comparto letra tejida en la banqueta con el viento de revoluciones Quiero sembrar autodefensa, esparcir conciencia, Conectar al mundo con el ritmo de la America frecuencia, Riddim rebelde que no miente, Producto del cerro de la Mente Negra, La Zona Norte Colekta no se vende, La facción guerrilla que cambio la metralla y el cañon Por el instrumento del verso conciente, Y que lo manda pa los 5 continentes Este es tan solo un soldado, Crecido en el barrio, de bajo salario, De 26 años mexicano viviendo discriminado, Con miles de sueños en la mano WAAA, Y quiero sembrar unidad, Aunque desde arriba este escurriendo mierda de mi ciudad, Quiero gritar libertad , ¡asesinos, que manchan de sangre mi camino, Ya cada vez somos maaasssss ¡¡¡¡
6.
C'ha toccato un mondo di merda, ni modos Stiamo cercando il modo per uscire dal gioco In cui ci hanno incastrati sti contaballe ignobili Controllo e repressione a dei livelli inimmaginabili Alla Orwell, guey, fantapolitica Nuovo millennio in cui ormai regna l'informatica Epoca elettronica, satelliti in orbita La guerra digitale è già reale frà Camaras de seguridad como tentaculos Y a mi me parece un estupido espectaculo Una farsa, una realidad vacia, fondata sull'estetica Su medita, madre mia che fracica Ya llegò el momento de reventar, de atacar Todos estos abusos no se pueden soportar Se pasaron de la raya ya hace el rato y ahora Les toca pelear: ustedes ratas contras gatos TAPALA, TAGLIALA, LA VIDEOCAMARA YA TUMBALA, NO TE DEJES MIRAR YA CHINGALA, PINTALA, EN UNA ACCION DESTRUYELA TAPALE LOS OJOS NO TE DEJES ESPIAR TAPALA, TAGLIALA, LA VIDEOCAMARA YA TUMBALA, NO TE DEJES MIRAR YA CHINGALA, PINTALA, EN UNA ACCION DESTRUYELA TAPALE LOS OJOS NO TE DEJES ESPIAR Una camara aqui y otra por allà Por màs que tu quieras nunca te libraràs Del ojo que està en medio de un triangulo Del ojo que està en la esquina mirando a todos lados Siguiendote, acosandote, mirandote fijamente Nada queda en secreto la amenaza està latente Sentiedote parte de una masa inmobil Los mass media han actuado de ti nada ha quedado Tu opinion se va a la mierda reducida a un like Y la lucha en las calles por su absencia brillarà Las redes sociales son redes de dominacion Todas son las misma mierda y crean la distraccion De lo que en verdad importa, de las reales discusiones Siempre atràs una maquina sin entender razones Isladxs completamente, asi que quieren vernos Podridxs de la mente, vigiladxs estricamente Impronte digitali, controllo della retina Una carta di credito, una ricetta medica Un lavoro regolare, pagare una cambiale La misma routina dalla nascita hasta il funerale Cruzas una frontera, pasas un aeropuerto Y un pinche policia que te cheka el pasaporto Parlan di libertà ma è la libertà di un morto Io non mi conformo, mi hanno creato storto Domesticadxs, reguladxs saben bien en donde estamos Partecipando en las marchas a ellos les queda claro Ya saben donde estas, tambien en donde vives Solo es cuestion de tiempo hasta que tu no te decides A actuar en contra de ellos y romper el engranaje de la manera que tu quieras que empieze el sabotaje Destruyeles, quemales, nunca les hagas caso Libres y salvejes nunca nos han dominado
7.
E ch'agg fa m'arrang, miez o' carnaj re'pegg voltegg, ammir, primm rir e po' v'oltragg sincer comm ò sagg' nu cazzegg ma ferm ò stess' post mo v'ostegg M sent comm' n'ostagg a bord' ch l'hann dirottat a nave rint' o puort, nun trov ormegg m perd', comm o nerd cu internet e regole so tropp, e m stann strett Pazzeo pa nu mpazzì, rir pa nu chiagner trovo o mod e sopravvivere miez a sti kandar senz vevere, senza viveri, cercann nu futur cchiu fattibil, vivibil Scler e m'arrevot contra all'imper forse c'mett assaje ma m'ha facc apper nun m'ammocc o spettacol e a finzion e tutt e strunzat ra radio e ra televisione Autonomia, autogestion chist è o cammin quill'ca s'organizzan so quill ca j stim quill c'hann imparat a fa a meno rò stat re culur ra bander, c'lhann propinat Sul' nuj facimm megl e ncopp a quest n c sta dubb senza chieder permess, ascimm a cap a sott a sabb contr e babb, convogliamm a rabbia contra chi cummann e s'atteg comma star QUIST È O TIEMP RE PEGG, QUIST È O TIEMP RE PEGG MA C'STA POC A FA, HAMM SBAGLIAT CANDEGG PACIENZ, L'HAMM APPENNER, L'HAMM STENNER COMM Ò LIMON FRACIT, S'ADDA SPREMER Facc o gir attuorn a boa e s torn o punt e partenz a vot m deprim ma non nun è tiemp perz vot a frittat sott e ncopp, chell è sott' sé bruciat chi c'stev primm a nuj c'arruvinat Co sogn american, a new way of life sul si tien e sord, sino riest addo stay I-pod, I-phone I say ay ay ay si quist so e traguard no nun arrivamm mai Guard annanz, guard arret, oppur rest ca ndo stong vivimm nu present oscur comm a catacomb chi spenn' sord, chi vott bomb chi s mett n'uniform e sper e cagnà o munn Nun è rispett a sti buffun in doppio pett ca s metton a cravatt e si circondan e vallett n'do parlament menton, tiemp perdon s magnan e vicin comm a mantid Avid, rancid, song nzipit senza s piglià scuorn e viver comm vivon ostentan, spannan, spennen s fann ruoss re privileg ka tenen Ma trankill, addà vinì ò mument na bomb sott ò cul, n'at sott o parlament fann a faccia verd s spaventen pecchè a gent organizzat n'mantenen
8.
Seduto a San Cristobal de las Casas, Chiapas, Messico Godendomi la pace di stò posto fantastico Ma è come un'illusione, come se fosse un plastico Una ricostruzione a modo per farlo turistico Flussi di gente arrivan da ogni parte Passeggiano sull'andador stupiti da quest'arte Questo folclore indigeno sembra di star su Marte È un quadretto ammaliante fatto a regola d'arte Ma la facciata come sempre nasconde realtà altre Il coleto di San Cris si che le tiene salde Le redini, il controllo sugli indigeni Sfruttatori sistematici come nei tempi mitici Ma qua lo tzeltal non abbassa la testa Lo tzotzil si organizza per difender quel che resta Della loro terra come fanno i chol Un grosso vaffanculo Peña Nieto e Calderon Pesadilla col passamontagna Il pueblo organizzato dalla costa alla montagna Nei 5 caracol, nel municipio autonomo Dalle comunità alle città è tutto un fremito È il fuoco che si espande, il calor della rivolta Non importa se talvolta ci è andata storta La speranza non è morta ma è viva più che mai Se toccano a uno o una saranno guai TREMA PINCHE SISTEMA TREMA SIAMO SEMPRE PIÙ IN TANTI AD USCIRE DALLO SCHEMA DALLA TRAMA LA MENZOGNA CHE CI CONGELA UN ALTRO MONDO POSSIBILE SI ANELA TREMA PINCHE SISTEMA TREMA CHE UNA VOLTA ORGANIZZATO IL PUEBLO NON SI FRENA SPONTANEO, DAL BASSO, PROVOCHERÀ IL COLLASSO COME UN CARACOL POCO A POCO, PASSO A PASSO Penso al '94 la rivolta zapatista Fu un un momento incredibile una cosa mai vista Un popolo dimenticato usci dall'ombra Fu un capodanno da paura una vera bomba Un esercito in armi di un tratto alzò la voce Incappucciati senza volto chiedevano pace Una vita degna, un'istruzione di base Tetto, salute, autogestione alimentare Rispetto per la lingua, per la propria cultura Per le proprie colture, per la madre natura Reagirono a una schiavitù nefasta Durata cinque secoli al grido di Ya Basta! Sulla scia di Zapata lottano per la giustizia Dalla Selva Lacandona contro questa guerra sucia In piena autonomia senza appoggio del governo Che con l'autogestione si funziona tutto meglio Nacque un movimento che va aldilà del Messico Che è talmente ampio q le dicen intergalactico Que sigue adelante cresce e non si stagna Uno sforzo comune la Otra Campaña Un progetto che in questi anni è cresciuto Come un fiore è sbocciato, sé sviluppato E col suo andare degno ci ha insegnato Che bisogna organizzarsi e non aspettare il fato
9.
NO WORK 03:10
VENG' RO SUD, VENG 'RO NORD VENG' RO EST, VENG' RO WEST A STORIA È SEMP A STESS, STÀ NU STATO CHE MOLEST' CA M'RIC KAGGIA FA, NUN N'O POSS MAI FERMÀ VENG' A RINT'A' PANZ RA MAMM MENTR' A NONN'LAV È PANN MA PAPÀ E O'NONN ADDO STANN'? LOR STANN FATICANN, LOR STANN FATICANN Ma quale lavorare e poi di questi tempi Te la devi sudare sennò vivi di stenti Otto ore non ti bastano, poi gli extra non li pagano Semmai lavori in nero e ti sfruttano sul serio Mobile, flessibili, futuro imprevedibile E da precario stabile prepara le tue natiche Competi col tuo simile per un lavoro ignobile Che resta inconciliabile con una vita facile Dite che è degno ma è solo un disegno Un ignobile sostegno di un sistema che disdegno Di cui mi vergogno, né incubo né sogno Ma è dura realtà quist' c vonn inculà Ma quale proletario ora c'è un blocco precario Senza lotte di classe che vive sempre in forse Che non fa le vacanze, non ha macchina di classe Ch's'accuntentass' si sul a fine mes' c'arrivass' A fatic è comm na malattia m'rend stitik Nun cac for idee, m sent' apatic Aropp' 8 ore e fatik nun vogl'sapè nient' 2 cann', 2 birr' e 4 amici Miettic a televisione, a birr, internet N'amichett', l'aperitiv' e sett E l'ott stay fatt' comm na ricott E l'unnec' stay cuott, è mezzanott' va t cokk E po' quanti muort ncopp a fatich Quill' a fine mese nun né pav mik Nun dai a magnà e famigl' e chi c'penz e figl' Chell q l'import so sul' e guadagn S fann ruoss, magnan, rint'o poter sguazzan E a nuj c'chiammann spustat, vandal A me par ridicol, nu scandal, n'ossimoro Ka c'arrivutamm p sopravvivere
10.
Ma no non siamo invasi bensì solo invasati Sull'invasione aliena di immigrati Ci sono vasi di Pandora che si schiudono Credenze e certezze che alla pazzia conducono Paura del diverso, ossessioni ci riverso Inventano leggende a tempo perso Cercando spiegazione e senso dove non esiste Alzano barriere esclusiviste Comitati cittadini, gruppi di quartiere Ronde mascherate per assistere il potere Il terrore che inducono nella popolazione Gli crea le premesse per mettersi in azione Nella guerra civile, per il mondo civile Non ho nulla da dire mando solo giù bile Una trama sottile e perversa Ci cala sulla testa e cosa resta Resta l'ignoranza, l'assenza di dialogo Ripeti filastrocche in modo sistematico Statico, come il pensiero che ci manda tutti al lastrico Mi immedesimo nella testa di uno della Lega Ma resto confuso, non ci capisco una sega Cerco e caccio la strega Ma c'è chi non fa una piega e non si piega È L'INVASIONE ALIENA DI IDIOTI SULLA SCENA POLTRONE OCCUPATE DA GENTE CHE FA PENA COL FIATO SUL COLLO IL FERRO NELLA SCHIENA È QUESTO IL SISTEMA CHE DETTA IL TEOREMA
11.
Sent' cos' ka nun s' ponn' sentì M' par' allucinant' comm' a nu' quadro e Dalì Da Bologna a Napoli passann da Sicilia Genova, Firenze, L'Aquila ma addo' agg' ir Roma, Milano mank' n'parlamm' Quist' stann ascenn' pazz' tutt'quant' Il qualunquismo ormai la regola Seduti sulla stessa favola si dondola Italiano figlio di una sola regola La regola del cazzo di chi lo impera Come pecorelle però disposte in schiera Paura, sicurezza, binomio di quest'era qua Aprono l'Europa ma poi alzan le frontiere Si spostan solo soldi, merci, infamie e potere E non persone vere col diritto di fuggire Chiamate clandestine, rinchiuse dentro i CIE E mi dico se ci è o ci fa Na class' politica accussì nun c' po stà Cummann a 70 ann, e caprun propr tant' C'mann o'manicomio tutta quant' E quanta sant' maronn' hann scenner a ciel Chiamm tutt quant' pur l'arcangel Gabriele E si c stann scazz chiamm pura a papa Raz Ch si s ncazz o pap po so cazz Ma quala cazz e coerenz Sta vrang e pezzient c fa viver e stient Mò amm' pers a pacienz Si s'arrevot o popol po' scatt a viulenz' E aropp nun è tiemp' e parlà cchiu' e tolleranz A panz ormai è tant, e mentr nuj jamm a sott Nu puork spuork là s'ingrass', ricchezz accatast' E c' lasc' sul l'oss e nu banchett' cu li fiocch N'agg sentut tropp' e nun c'casc A cap cchiu n'avasch, mi mobilito Azione diretta che il sistema è già in bilico Forse non a mano ma lo sposto con un bilico Si regge si di un filo ormai rachitico Se rimane dove sta ci rimane per miracolo Se ancora è dove sta è soltanto per miracolo Resta da dire che non basta La pappa al pomodoro progressista La svolta comunista di che era a sinistra Neppure il Grillo populista Ma una riforma dal basso che mandi in collasso Che vada dritto all'osso del problemone grosso Lo stato liberale dentro al fosso
12.
Viviamo in sistemi critici, stitici Fondati su terribili anestetici Storie che le senti e pensi patetici E non credi di aver sopra stì politici qua Padroni sudici, rifiuti chimici Ricchezze partorite da antibiotici Tipacci stupidi, discorsi tipici Basta poco per sentirsi patriottici Amici, colleghi, io e te da quanto Mi dici a me italiano mi nascondo e non mi vanto Sono qui in attesa del santo, Che vi metta na' bomba sottobanco al parlamento E intanto mi faccio il fegato tanto Ubriaco ma spesso col rimpianto Di non dare tempo al tempo Di stare fuori troppo e senza ritegno COMANDANO, COMANDANO, COMANDANO, COMANDANO, COMANDANO, COMANDANO, CON VIZIO, VIZIO, VIZIO, VIZIO, VIZIO VIZIO, VIZIO, VIZIO, VIZIO, VIZIO La spengo la tele, il cervello lo accendo Dalla tela come un ragno ti sorprendo Ti intrappolo in un segno Portando scompiglio, nella testa di tuo figlio Perché l'offesa colpirà la tua sporca morale Le tue regole del cazzo e ti fa male La mia missione non ammette sistemi Meta finale abbattere gli schemi Sale la rabbia, sale da sola Sale come al niño che odia già la scuola Odia la profesora, le regole, la suora E non ci vuole credere, non ci vuole credere M' VEN A RAGG, M' VEN A RAGG SI SUL PENZ A TUTT E RAMMAGG CH QUIST HANN FATT A TUTTA A GENTA MORT, A TUTTÌ L'OSSA ROTT' MANNAGG E CHIVEMUORT' Mai guardato al cielo in cerca di aiuto Guardo dritto a terra e al massimo ci sputo Butto giù la rabbia, la mastico di gusto La tengo da parte per il momento giusto Perché adagiarsi, posarsi su idoli falsi Fermarsi a guardare attorno e accontentarsi Dello status quo, di un politico che mai conoscerò Di un sindaco scaltro come l'altro, ennesimo politico bastardo Rimbabiti dalla crisi del 2012 Cavalchiamo tempi quantomeno illogici Come la risolviamo la crisi affidandoci a cutri sorrisi Tipo Saranno Famosi, Grandi Fratelli, Sorelle e lontane oasi
13.
OUTRO 00:49

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O'Tiemp're Pegg è il primo disco di PorkoNero, rapper napoletano giramondo, che mischia liriche in italiano, napulegno e spagnolo-messicano. PKT concepisce il Rap come una potente arma di critica sociale, un mezzo incredibile per diffondere messaggi di lotta e di coscienza in un panorama politico e musicale patetico, per quanto riguarda il main stream.

Il disco è frutto di un lavoro che è andato avanti dal 2011 al luglio 2014 ed è stato accompagnato da un (lento) processo di produzione indipendente e collettiva, di incontri, di coincidenze fortuite e non, di collaborazioni, di appoggio di amicx e compagnx che hanno reso possibile tutto questo.

PKT cerca di far convivere in questo disco la sua passione per il Rap e le tensioni che gli provoca la società capitalista, mischiando linguaggi e immaginari differenti che hanno un filo comune rappresentato dai movimenti di resistenza. Il disco è frutto di viaggi, conoscenze ed esperienze che vanno da Napoli a Bologna, attraversando l'Europa e l'America Latina, le regioni messicane, il Guatemala fino ad atterrare a Città del Messico (dove è stato prodotto).

I testi toccano tematiche che vanno dal nazionalismo alla xenofobia, dal controllo/repressione alla resistenza, dal lavoro schiavizzato alla lobotomia da social network, dalla politica italiana a quella messicana, dal vegetarianesimo (pro-porko) fino alla zapatismo.

credits

released June 12, 2014

Ringraziamenti: TT, i Diatriba, Xm24, I Porci, Ronin, SadC, Boombox, Mario Varguaz, Facto, Agorafobia, Kaometry record, Laura Hurria Somoud, Maty, Antonino Stinga, Zbog, Sari, Ixchel, David, Crater Invertido, li Parents, tuttx quellx che ci hanno messo la faccia, i e le nipotine, toda la bandita chida chilanga e messicana e tuttx quellx che ora non ricordo che mi hanno aiutato a partorire finalmente stu'creatur'. E come dimenticare CopyRiot, uno di quelli che più mi ha fomentato in questi anni di musica e che mi ha insegnato la necessità del libero fluire della cultura, senza compromessi, né costi aggiuntivi.

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