1. |
INTRO
01:26
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2. |
LA DIFESA DEL PORKO
02:57
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Perché essere maiali non è cosa da poco
Potrebbe sembrà facile ma non è mica un gioco
Esser sempre fuori ma per restarci dentro
Urlare in un microfono, anche se spento
Lento ti giro attorno e sbando
Ma non mi dire che ti stai già turbando
Siamo maiali noi mica conigli
Ma ti ripigli? Ti svegli o non ti svegli?
Disprezziamo case, auto e tutti i vostri vizi
Si innalza la plebe contro sti patrizi
Pieni di pregiudizi, dovreste stare zitti
Ma vi tengono su sempre diritti maledetti
Ma il porko mò grugnisce e vuole il suo spazio
Comincia e non finisce ma con in testa ratio
Perché non ci sto più alle vostre regole del cazzo
Mi godo il Carpe Diem come diceva Orazio
FORSE NON SEREMO TUTTI VEGETARIANI NÈ VEGANI MA POVERI MAIALI
PARAGONATI A PERSONAGGI INSANI, STRANI
CHE NELLA LORO VITA LA FANNO DA SOVRANI
FORSE NON SEREMO TUTTI VEGETARIANI NÈ VEGANI MA POVERI MAIALI
PARAGONATI A PERSONAGGI INSANI, STRANI
CHE NELLA LORO VITA L'HAN FATTA DA SOVRANI
Va buon' so nu puork ma addo è ch stà o prublem
È sul na question e divers prospettiv
Io e te nun collimamm, parlamm' e nun c capimm
Tropp divers song e post addo venimm
Divers so e trascors, divers a provenienz
Simm tant divers' ch tu mank to pienz
Cient' vot j'agg scalat a muntagn
E tu semp miz e ntrallazz e n'atu magna magna
E allor' m' ven o'dubbj' ca o puork nun song j
N'agg mai fatt nient e mal stong o post mj
Si tu ch invec tras', rint'a cas e llat'
Proclamann l'etica do giust e do sbagliat
Banchier, finanzier' tutt' l'imprenditor
Monti, Grillo, Bersani o'cazz' e Berlusconi
Politici samient' senza sentimient'
Nisciun distinzion' stessa vrang e fetient'
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3. |
PUNTI CARDINALI
03:26
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Rime martellanti come un sound, non è che servano poi tanti round, girare attorno all'avversario siamo già al count down
Non c'è bisogno di discutere per ore
Quello che ho da dire non necessita giri di parole
Viene fuori dal cuore, diretto come un gancio contro al petto
Vado dritto al punto
Le cose che ho da dire sono tante
E vi farò un riassunto
Primo c'è da dire che dovunque arrivo
Incontro gente in gamba con in testa un obbiettivo
Sabotare, sovvertire con azioni creative
Controinformar persone su questioni decisive
Secondo, in ogni angolo del mondo
C'è una controparte che reaziona sulla sfondo
La protesta è a tutto tondo, c'è né il raffronto
Focolai di resistenza in tutto il mondo
Terzo per quanto il pueblo sia disperso
Cerca solo un pretesto per reagire ad un contesto
Di cose futili, poteri indissolubili
E i soldi vanno e vengono come al monopoli
Quarto non essere codardo
Testardo tipo ciuccio sardo va dritto al traguardo
Brucia lo stendardo
Per un finale alla Fight Club pagherei un miliardo
Quinta nera la mia tinta
Dentro al buio della notte ci aggiriamo tipo ninja
Discreti, silenziosi da dietro la quinta
È la rivolta popolare che va spinta
Sesto non restare sconnesso
Organizzati dal basso coi ragazzi del tuo barrio
Contro il pezzo grosso nella manica c'hai l'asso
Non aver paura di un riot, qualche sasso
Settimo, pensa al fine ma anche al mezzo mò
Non passare sopra gli altri come un treno e pò
Unisciti ai compagni e le compagne
Che solo in tanti e tante si vince le battaglie
Ottavo resta coi piedi a terra
Nessun protagonismo ammesso in questa guerra
Ascolta le persone, confronta ogni opinione
In sole due parole: apoyo e autogestione
Nono contro ogni trono, stono il monologo
Il logo di un partito non appoggerò
Contro chi non ha le palle, si ingrossa alle tue spalle
Sventola un programma fatto di sole balle
Decimo forse sono ermetico
Ma i 10 punti cardinali ve li spaccio io mò
RESISTENZA, SABOTAGGIO, CONTROINFORMAZIONE
ANTICAPITALISMO, CORAGGIO, AUTOGESTIONE
POLITICA ANTIPARTITICA, LA LOTTA POPOLARE COME PRATICA, IN ORBITA ELLITTICA
PRESSO UN CENTRO RIVOLUZIONARIO
LOTTA SOLIDALE AL PADRONE IMMAGINARIO
Scusate non sono certo un saggio
Ma tanto meno mi nascondo dietro un personaggio
Vi dico quel che so, vi canto come mangio
Se mi ascoltate bene, sennò mi arrangio
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4. |
APAGA LA APATIA
03:55
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Oggi il tempo va veloce non c'è né da perdere
soprattutto quando corre quello contro cui combattere
è il puto sistema che avanza ci controlla
ci stringe nel suo cerchio, ci chiude in una bolla
Tecnologie si affinano e ci alienano
la libertà vicina a portata di mano
militanza dalla stanza seduti su un divano
rivolte senza strade, senza gente, senza orario
La comunità virtuale è un calvario
il mondo si restringe ma ci allontana è chiaro
e ciò che risulta più strano è la miopia
l'apatia di un Tweet, di un Mi Piace e via
Apposto la coscienza e viva la speranza
di cambiar le cose grattandosi la panza
persi fra mille stimoli, ridicoli come moderni cavernicoli
restiamo attenti ma in attesa degli eventi
APAGALA, APAGA LA APATIA
APAGA LA APATIA, APAGA LA APATIA
APAGA LA APATIA, APAGA LA APATIA
FERMI, INERMI, COME MORTI IN MEZZO AI VERMI
OGNUNO PENSA A SÈ, AI SUOI GUAI, I PROPRI INFERNI
NERVI TESI PER MANCATI MOVIMENTI
PIACERE BENVENUTI QUESTA È L'ERA DEGLI SPENTI
Estetica patetica, mista di mistica patriottica
e di globalità, ti perdi nella rete e lì rimani frà
non torni, ti stoni fra immagini e colori
tutto è programmato per tenerci buoni
Futuristici voli pindarici quelli che mastichi
e fai slurp, ciuppandoti l'ennesimo video di YouTube
mi sa che hai perso il lume della ragione
non è uno scoop la distanza fra passività ed azione
La differenza tra una boccia e un mouse
se vivi la strada o resti in your house
fra la vita vera e quella di Facebook
se ci rimani sotto è perché l'hai scelto tu
Le cose van così c'è chi abbocca e chi sbrocca
c'è chi resta fermo, chi si organizza e lotta
da questa parte c'è una flotta di pirati
le strade sono nostre non restiamo imbambolati
SE CI PENSI NON È TEMPO DI ESSERE SPENTI
NON CI MANCA NULLA, ABBIAMO MEZZI E CUORI ARDENTI
E CERTAMENTE NON CI MANCA LA MOTIVAZIONE
TUTTO STÀ IN ORGANIZZARSI E METTERSI IN AZIONE
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5. |
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VERDE COLOR DE LA ESPERANZA QUE SE PIERDE,
VERD NA COSA È CERTA FACCIA A FACCIA CU LI MERD
BLANCO Y UN ÁGUILA VOLANDO DESDE LO ALTO,
BIANCO STANCO HACE EL RATO QUE NO AGUANTO
ROSSO UN AMORE CHE NN POSSO ACCETTÀ PER LA FOTTUTA PATRIA
ROJO, POR LOS RIOS DE SANGRE Y EL HAMBRE QUE NO PARA, Y ES LA MISMA HISTORIA SEMANA A SEMANA
Dall'Italia al Messico su un beat dinamico
Connessione oltreoceano inalhambrico
Mistico latino alla seconda
Da nord a sud, da est a ovest si trasforma
Sincretismi culturali, lingue che si incontrano
Aldilà di razze che spesso si confondono
Ritmiche distinte e unite contra el poder
Ententando de chingarlo a travès de una red
Una red establecida para acabar con la mentira
En una época suicida donde todos odian la vida,
Desde la Europa hasta la America Latina
Conexión de pensamiento y resistencia autogestiva.
Las causas de ella son las mismas,
Mounstros del capitalismo con la explotación como doctrina,
Se olvida lo que dijo Zapata, la calle es de quien la camina,
La tierra de quien la trabaja.
Stessa bandiera stessa storia seria
Stessa corruzione e scazzi alla frontiera
La repressione nos la chutamos todos
Pero resistiendo a dentro de los barrios
Rosso, bianco, verde, colori di stè merde
Che tirano le corde di un sistema ormai alle strette
Frontiere, più sbirri contro lo straniero
Indigeno, nativo, africano bianco o nero
Cerrado con cadenas tricolores la frontera,
Para no dejar caminar a quien así lo quiera,
Yo voto por banderas negras,
Por conciencias blancas, solidarias y verdaderas.
Verde, blanco y rojo, y la venda en los ojos,
Que no te deja ver las masacres y los despojos,
Los de abajo presas,
Los de arriba lobos queriendo cortar cabezas.
Ci mobilitiamo per percorsi alternativi
Seguiamo redivivi contro sistemi ostili
Pinche neoliberali che chiamano civili
Ma qui si combatte essendo più creativi
Presenti nei quartieri, dentro le comunità
Per le strade, nella selva in solidarietà
Con chi resiste, con chi passivo non assiste
Ma cerca alternative a questo mondo triste
Mundos grises, sangre y guerra en el barrio,
Ni para alimentos alcanza este salario y a diario
Un contraste gigante marcado por esos que lo tienen todo
Y quien no tiene mas que sus manos
El caso no es tan complicado,
Unos trabajando por comida
Y otros recibiendo el varo, aclaro,
Otro será el resultado, cuando en un solo puño juntemos todas las manos.
Sent' cos' ka nun s' ponn' sentì
M' par' allucinant' comm' a nu' quadro e Dalì
Da Bologna a Napoli arrivann' a lu' Distritt
Oaxaca, Guerrero, Chiapas ma addo' agg' ir
America, Europa mank' n'parlamm'
Quist' stann ascenn' pazz' tutt'quant'
Il qualunquismo ormai la regola
Seduti sulla stessa favola si dondola
Tutti quanti figli di una sola regola
La regola del cazzo di chi li impera
Come pecorelle però disposte in schiera
Paura, sicurezza, binomio di quest'era qua
Paura, sicurezza, binomio di quest'era qua
Cual y a donde, es la pregunta
Y esta llena de contradicciones,
Yo escupo fuego en mis canciones,
Comparto letra tejida en la banqueta con el viento de revoluciones
Quiero sembrar autodefensa, esparcir conciencia,
Conectar al mundo con el ritmo de la America frecuencia,
Riddim rebelde que no miente,
Producto del cerro de la Mente Negra,
La Zona Norte Colekta no se vende,
La facción guerrilla que cambio la metralla y el cañon
Por el instrumento del verso conciente,
Y que lo manda pa los 5 continentes
Este es tan solo un soldado,
Crecido en el barrio, de bajo salario,
De 26 años mexicano viviendo discriminado,
Con miles de sueños en la mano WAAA,
Y quiero sembrar unidad,
Aunque desde arriba este escurriendo mierda de mi ciudad,
Quiero gritar libertad , ¡asesinos, que manchan de sangre mi camino,
Ya cada vez somos maaasssss ¡¡¡¡
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6. |
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C'ha toccato un mondo di merda, ni modos
Stiamo cercando il modo per uscire dal gioco
In cui ci hanno incastrati sti contaballe ignobili
Controllo e repressione a dei livelli inimmaginabili
Alla Orwell, guey, fantapolitica
Nuovo millennio in cui ormai regna l'informatica
Epoca elettronica, satelliti in orbita
La guerra digitale è già reale frà
Camaras de seguridad como tentaculos
Y a mi me parece un estupido espectaculo
Una farsa, una realidad vacia, fondata sull'estetica
Su medita, madre mia che fracica
Ya llegò el momento de reventar, de atacar
Todos estos abusos no se pueden soportar
Se pasaron de la raya ya hace el rato y ahora
Les toca pelear: ustedes ratas contras gatos
TAPALA, TAGLIALA, LA VIDEOCAMARA
YA TUMBALA, NO TE DEJES MIRAR
YA CHINGALA, PINTALA, EN UNA ACCION DESTRUYELA
TAPALE LOS OJOS NO TE DEJES ESPIAR
TAPALA, TAGLIALA, LA VIDEOCAMARA
YA TUMBALA, NO TE DEJES MIRAR
YA CHINGALA, PINTALA, EN UNA ACCION DESTRUYELA
TAPALE LOS OJOS NO TE DEJES ESPIAR
Una camara aqui y otra por allà
Por màs que tu quieras nunca te libraràs
Del ojo que està en medio de un triangulo
Del ojo que està en la esquina mirando a todos lados
Siguiendote, acosandote, mirandote fijamente
Nada queda en secreto la amenaza està latente
Sentiedote parte de una masa inmobil
Los mass media han actuado de ti nada ha quedado
Tu opinion se va a la mierda reducida a un like
Y la lucha en las calles por su absencia brillarà
Las redes sociales son redes de dominacion
Todas son las misma mierda y crean la distraccion
De lo que en verdad importa, de las reales discusiones
Siempre atràs una maquina sin entender razones
Isladxs completamente, asi que quieren vernos
Podridxs de la mente, vigiladxs estricamente
Impronte digitali, controllo della retina
Una carta di credito, una ricetta medica
Un lavoro regolare, pagare una cambiale
La misma routina dalla nascita hasta il funerale
Cruzas una frontera, pasas un aeropuerto
Y un pinche policia que te cheka el pasaporto
Parlan di libertà ma è la libertà di un morto
Io non mi conformo, mi hanno creato storto
Domesticadxs, reguladxs saben bien en donde estamos
Partecipando en las marchas a ellos les queda claro
Ya saben donde estas, tambien en donde vives
Solo es cuestion de tiempo hasta que tu no te decides
A actuar en contra de ellos y romper el engranaje
de la manera que tu quieras que empieze el sabotaje
Destruyeles, quemales, nunca les hagas caso
Libres y salvejes nunca nos han dominado
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7. |
O'TIEMP'RE'PEGG'
03:23
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E ch'agg fa m'arrang, miez o' carnaj re'pegg
voltegg, ammir, primm rir e po' v'oltragg
sincer comm ò sagg' nu cazzegg
ma ferm ò stess' post mo v'ostegg
M sent comm' n'ostagg a bord'
ch l'hann dirottat a nave rint' o puort, nun trov ormegg
m perd', comm o nerd cu internet
e regole so tropp, e m stann strett
Pazzeo pa nu mpazzì, rir pa nu chiagner
trovo o mod e sopravvivere miez a sti kandar
senz vevere, senza viveri,
cercann nu futur cchiu fattibil, vivibil
Scler e m'arrevot contra all'imper
forse c'mett assaje ma m'ha facc apper
nun m'ammocc o spettacol e a finzion
e tutt e strunzat ra radio e ra televisione
Autonomia, autogestion chist è o cammin
quill'ca s'organizzan so quill ca j stim
quill c'hann imparat a fa a meno rò stat
re culur ra bander, c'lhann propinat
Sul' nuj facimm megl e ncopp a quest n c sta dubb
senza chieder permess, ascimm a cap a sott a sabb
contr e babb, convogliamm a rabbia
contra chi cummann e s'atteg comma star
QUIST È O TIEMP RE PEGG, QUIST È O TIEMP RE PEGG
MA C'STA POC A FA, HAMM SBAGLIAT CANDEGG
PACIENZ, L'HAMM APPENNER, L'HAMM STENNER
COMM Ò LIMON FRACIT, S'ADDA SPREMER
Facc o gir attuorn a boa e s torn o punt e partenz
a vot m deprim ma non nun è tiemp perz
vot a frittat sott e ncopp, chell è sott' sé bruciat
chi c'stev primm a nuj c'arruvinat
Co sogn american, a new way of life
sul si tien e sord, sino riest addo stay
I-pod, I-phone I say ay ay ay
si quist so e traguard no nun arrivamm mai
Guard annanz, guard arret, oppur rest ca ndo stong
vivimm nu present oscur comm a catacomb
chi spenn' sord, chi vott bomb
chi s mett n'uniform e sper e cagnà o munn
Nun è rispett a sti buffun in doppio pett
ca s metton a cravatt e si circondan e vallett
n'do parlament menton, tiemp perdon
s magnan e vicin comm a mantid
Avid, rancid, song nzipit
senza s piglià scuorn e viver comm vivon
ostentan, spannan, spennen
s fann ruoss re privileg ka tenen
Ma trankill, addà vinì ò mument
na bomb sott ò cul, n'at sott o parlament
fann a faccia verd s spaventen
pecchè a gent organizzat n'mantenen
|
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8. |
LIRIKA ZAPATISTA
03:47
|
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Seduto a San Cristobal de las Casas, Chiapas, Messico
Godendomi la pace di stò posto fantastico
Ma è come un'illusione, come se fosse un plastico
Una ricostruzione a modo per farlo turistico
Flussi di gente arrivan da ogni parte
Passeggiano sull'andador stupiti da quest'arte
Questo folclore indigeno sembra di star su Marte
È un quadretto ammaliante fatto a regola d'arte
Ma la facciata come sempre nasconde realtà altre
Il coleto di San Cris si che le tiene salde
Le redini, il controllo sugli indigeni
Sfruttatori sistematici come nei tempi mitici
Ma qua lo tzeltal non abbassa la testa
Lo tzotzil si organizza per difender quel che resta
Della loro terra come fanno i chol
Un grosso vaffanculo Peña Nieto e Calderon
Pesadilla col passamontagna
Il pueblo organizzato dalla costa alla montagna
Nei 5 caracol, nel municipio autonomo
Dalle comunità alle città è tutto un fremito
È il fuoco che si espande, il calor della rivolta
Non importa se talvolta ci è andata storta
La speranza non è morta ma è viva più che mai
Se toccano a uno o una saranno guai
TREMA PINCHE SISTEMA TREMA
SIAMO SEMPRE PIÙ IN TANTI AD USCIRE DALLO SCHEMA
DALLA TRAMA LA MENZOGNA CHE CI CONGELA
UN ALTRO MONDO POSSIBILE SI ANELA
TREMA PINCHE SISTEMA TREMA
CHE UNA VOLTA ORGANIZZATO IL PUEBLO NON SI FRENA
SPONTANEO, DAL BASSO, PROVOCHERÀ IL COLLASSO
COME UN CARACOL POCO A POCO, PASSO A PASSO
Penso al '94 la rivolta zapatista
Fu un un momento incredibile una cosa mai vista
Un popolo dimenticato usci dall'ombra
Fu un capodanno da paura una vera bomba
Un esercito in armi di un tratto alzò la voce
Incappucciati senza volto chiedevano pace
Una vita degna, un'istruzione di base
Tetto, salute, autogestione alimentare
Rispetto per la lingua, per la propria cultura
Per le proprie colture, per la madre natura
Reagirono a una schiavitù nefasta
Durata cinque secoli al grido di Ya Basta!
Sulla scia di Zapata lottano per la giustizia
Dalla Selva Lacandona contro questa guerra sucia
In piena autonomia senza appoggio del governo
Che con l'autogestione si funziona tutto meglio
Nacque un movimento che va aldilà del Messico
Che è talmente ampio q le dicen intergalactico
Que sigue adelante cresce e non si stagna
Uno sforzo comune la Otra Campaña
Un progetto che in questi anni è cresciuto
Come un fiore è sbocciato, sé sviluppato
E col suo andare degno ci ha insegnato
Che bisogna organizzarsi e non aspettare il fato
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9. |
NO WORK
03:10
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VENG' RO SUD, VENG 'RO NORD
VENG' RO EST, VENG' RO WEST
A STORIA È SEMP A STESS, STÀ NU STATO CHE MOLEST'
CA M'RIC KAGGIA FA, NUN N'O POSS MAI FERMÀ
VENG' A RINT'A' PANZ RA MAMM
MENTR' A NONN'LAV È PANN
MA PAPÀ E O'NONN ADDO STANN'?
LOR STANN FATICANN, LOR STANN FATICANN
Ma quale lavorare e poi di questi tempi
Te la devi sudare sennò vivi di stenti
Otto ore non ti bastano, poi gli extra non li pagano
Semmai lavori in nero e ti sfruttano sul serio
Mobile, flessibili, futuro imprevedibile
E da precario stabile prepara le tue natiche
Competi col tuo simile per un lavoro ignobile
Che resta inconciliabile con una vita facile
Dite che è degno ma è solo un disegno
Un ignobile sostegno di un sistema che disdegno
Di cui mi vergogno, né incubo né sogno
Ma è dura realtà quist' c vonn inculà
Ma quale proletario ora c'è un blocco precario
Senza lotte di classe che vive sempre in forse
Che non fa le vacanze, non ha macchina di classe
Ch's'accuntentass' si sul a fine mes' c'arrivass'
A fatic è comm na malattia m'rend stitik
Nun cac for idee, m sent' apatic
Aropp' 8 ore e fatik nun vogl'sapè nient'
2 cann', 2 birr' e 4 amici
Miettic a televisione, a birr, internet
N'amichett', l'aperitiv' e sett
E l'ott stay fatt' comm na ricott
E l'unnec' stay cuott, è mezzanott' va t cokk
E po' quanti muort ncopp a fatich
Quill' a fine mese nun né pav mik
Nun dai a magnà e famigl' e chi c'penz e figl'
Chell q l'import so sul' e guadagn
S fann ruoss, magnan, rint'o poter sguazzan
E a nuj c'chiammann spustat, vandal
A me par ridicol, nu scandal, n'ossimoro
Ka c'arrivutamm p sopravvivere
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10. |
INVASIONI ALIENE
03:15
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Ma no non siamo invasi bensì solo invasati
Sull'invasione aliena di immigrati
Ci sono vasi di Pandora che si schiudono
Credenze e certezze che alla pazzia conducono
Paura del diverso, ossessioni ci riverso
Inventano leggende a tempo perso
Cercando spiegazione e senso dove non esiste
Alzano barriere esclusiviste
Comitati cittadini, gruppi di quartiere
Ronde mascherate per assistere il potere
Il terrore che inducono nella popolazione
Gli crea le premesse per mettersi in azione
Nella guerra civile, per il mondo civile
Non ho nulla da dire mando solo giù bile
Una trama sottile e perversa
Ci cala sulla testa e cosa resta
Resta l'ignoranza, l'assenza di dialogo
Ripeti filastrocche in modo sistematico
Statico, come il pensiero che ci manda tutti al lastrico
Mi immedesimo nella testa di uno della Lega
Ma resto confuso, non ci capisco una sega
Cerco e caccio la strega
Ma c'è chi non fa una piega e non si piega
È L'INVASIONE ALIENA DI IDIOTI SULLA SCENA
POLTRONE OCCUPATE DA GENTE CHE FA PENA
COL FIATO SUL COLLO IL FERRO NELLA SCHIENA
È QUESTO IL SISTEMA CHE DETTA IL TEOREMA
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11. |
FUCK BERLUSKA
04:09
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Sent' cos' ka nun s' ponn' sentì
M' par' allucinant' comm' a nu' quadro e Dalì
Da Bologna a Napoli passann da Sicilia
Genova, Firenze, L'Aquila ma addo' agg' ir
Roma, Milano mank' n'parlamm'
Quist' stann ascenn' pazz' tutt'quant'
Il qualunquismo ormai la regola
Seduti sulla stessa favola si dondola
Italiano figlio di una sola regola
La regola del cazzo di chi lo impera
Come pecorelle però disposte in schiera
Paura, sicurezza, binomio di quest'era qua
Aprono l'Europa ma poi alzan le frontiere
Si spostan solo soldi, merci, infamie e potere
E non persone vere col diritto di fuggire
Chiamate clandestine, rinchiuse dentro i CIE
E mi dico se ci è o ci fa
Na class' politica accussì nun c' po stà
Cummann a 70 ann, e caprun propr tant'
C'mann o'manicomio tutta quant'
E quanta sant' maronn' hann scenner a ciel
Chiamm tutt quant' pur l'arcangel Gabriele
E si c stann scazz chiamm pura a papa Raz
Ch si s ncazz o pap po so cazz
Ma quala cazz e coerenz
Sta vrang e pezzient c fa viver e stient
Mò amm' pers a pacienz
Si s'arrevot o popol po' scatt a viulenz'
E aropp nun è tiemp' e parlà cchiu' e tolleranz
A panz ormai è tant, e mentr nuj jamm a sott
Nu puork spuork là s'ingrass', ricchezz accatast'
E c' lasc' sul l'oss e nu banchett' cu li fiocch
N'agg sentut tropp' e nun c'casc
A cap cchiu n'avasch, mi mobilito
Azione diretta che il sistema è già in bilico
Forse non a mano ma lo sposto con un bilico
Si regge si di un filo ormai rachitico
Se rimane dove sta ci rimane per miracolo
Se ancora è dove sta è soltanto per miracolo
Resta da dire che non basta
La pappa al pomodoro progressista
La svolta comunista di che era a sinistra
Neppure il Grillo populista
Ma una riforma dal basso che mandi in collasso
Che vada dritto all'osso del problemone grosso
Lo stato liberale dentro al fosso
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12. |
RIMBAbEAT DAL SISTEMA
03:29
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Viviamo in sistemi critici, stitici
Fondati su terribili anestetici
Storie che le senti e pensi patetici
E non credi di aver sopra stì politici qua
Padroni sudici, rifiuti chimici
Ricchezze partorite da antibiotici
Tipacci stupidi, discorsi tipici
Basta poco per sentirsi patriottici
Amici, colleghi, io e te da quanto
Mi dici a me italiano mi nascondo e non mi vanto
Sono qui in attesa del santo,
Che vi metta na' bomba sottobanco al parlamento
E intanto mi faccio il fegato tanto
Ubriaco ma spesso col rimpianto
Di non dare tempo al tempo
Di stare fuori troppo e senza ritegno
COMANDANO, COMANDANO, COMANDANO,
COMANDANO, COMANDANO, COMANDANO,
CON VIZIO, VIZIO, VIZIO, VIZIO, VIZIO
VIZIO, VIZIO, VIZIO, VIZIO, VIZIO
La spengo la tele, il cervello lo accendo
Dalla tela come un ragno ti sorprendo
Ti intrappolo in un segno
Portando scompiglio, nella testa di tuo figlio
Perché l'offesa colpirà la tua sporca morale
Le tue regole del cazzo e ti fa male
La mia missione non ammette sistemi
Meta finale abbattere gli schemi
Sale la rabbia, sale da sola
Sale come al niño che odia già la scuola
Odia la profesora, le regole, la suora
E non ci vuole credere, non ci vuole credere
M' VEN A RAGG, M' VEN A RAGG
SI SUL PENZ A TUTT E RAMMAGG CH QUIST HANN FATT
A TUTTA A GENTA MORT, A TUTTÌ L'OSSA ROTT'
MANNAGG E CHIVEMUORT'
Mai guardato al cielo in cerca di aiuto
Guardo dritto a terra e al massimo ci sputo
Butto giù la rabbia, la mastico di gusto
La tengo da parte per il momento giusto
Perché adagiarsi, posarsi su idoli falsi
Fermarsi a guardare attorno e accontentarsi
Dello status quo, di un politico che mai conoscerò
Di un sindaco scaltro come l'altro, ennesimo politico bastardo
Rimbabiti dalla crisi del 2012
Cavalchiamo tempi quantomeno illogici
Come la risolviamo la crisi affidandoci a cutri sorrisi
Tipo Saranno Famosi, Grandi Fratelli, Sorelle e lontane oasi
|
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13. |
OUTRO
00:49
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